Le foto e parte del testo sono tratte dal libro
“Villa Santa Maria: storie e memorie dei grandi maestri della ristorazione”
di Nicola Tantimonaco
Casa Editrice Rocco Carabba – Lanciano
Nell’immediata vigilia del Primo Conflitto Mondiale, grazie all’intuizione del maestro Luigi Pavia e di alcuni suoi stretti collaboratori come Nicola Spaventa, nasce a Villa Santa Maria nel 1914, praticamente poco più di un secolo fa, il S.A.C.I.A., il Sindacato d’Arte Culinaria e Impiegati d’Albergo.
Era una sorta di società di “mutuo soccorso” che aveva la prerogativa di andare incontro alle necessità occupazionali dei soci, appartenenti tutti alla categoria dei cuochi e del personale d’albergo in genere. Fungeva da centro di smistamento delle offerte lavorative che arrivavano in sede, sia col rito ufficiale che con l’interessamento dei diversi iscritti.
E’ in quel periodo che comincia a farsi forte nella Società e tra i cuochi, il culto per San Francesco Caracciolo che diventa sempre più il proprio riferimento spirituale. Il 13 ottobre, durante la processione in suo onore, viene esposto anche lo stendardo di cui si era dotato l’associazione: il merito di custodirlo era, di volta in volta, demandato a colui il quale, a parere unanime dei soci, si era particolarmente distinto nel campo lavorativo. Nel 1920 muore a soli quarant’anni Luigi Pavia e, lo stendardo societario, fatto calare dalla finestra dell’abitazione del fondatore, passa in custodia del maestro Domenico Di Lello detto “Uocchiazzull”.
Lo scoppio della Prima Guerra, rallentò non poco l’operatività del SACIA e, occorre arrivare al 1928, per ritrovarlo organizzato in maniera più capillare con l’elezione di un Consiglio di Amministrazione: Presidente fu eletto Vincenzo Marchitelli, vice Francesco Di Lello, segretario Luigi Sabatini e consiglieri Domenico Caniglia, Vincenzo Di Lello, Giuseppe Di Nozzi ed Enrico Nardizzi.
Al 1° gennaio del 1929 – anno VII -, il sindacato annoverava ben 115 soci, con 49 iscritti inseriti nella categoria “Chefs di cucina” di cui 35 domiciliati fuori e 14 a Villa, 10 nella categoria degli “Chefs di partita” e 3 in quella dei “Commis” tutti appartenenti al settore cucina, poi ancora, per il settore sala-ristorante 6 iscritti come “Chefs de rang”, 3 i “Caffettieri” e 4 invece figuravano con la qualifica di “Camerieri”; di oltre 40 soci non venivano forniti gli indirizzi in quanto non in possesso del Sindacato. Sia il periodo fascista che il Secondo Conflitto Mondiale non apportano significativi scossoni al S.A.C.I.A., che continua comunque a lavorare, perseguendo quegli scopi societari che sono stati l’anima della sua costituzione.
A guerra terminata, il sindacato si rinnova ai vertici e, il 28 ottobre del 1945, fuoriesce un nuovo Consiglio di Amministrazione formato da: Domenico Di Lello “Uocchiazzull” Presidente, Enrico Nardizzi vice, Giovanni e Pasquale Marchitelli eletti rispettivamente Presidente e Vice-Presidente Onorari, Alfredo Cotumaccio segretario, Vincenzo Colaizzi tesoriere e da, Nicola Caniglia, Nicola Di Cicco, Luigi Maiocco e Filoteo Tavano consiglieri. La nuova conformazione societaria stabilisce la sede nei locali dell’Albergo Nuovo, di proprietà del consigliere Luigi Maiocco, situato in Via Duca degli Abruzzi.
Con il passare degli anni però, comincia a mancare la presenza costante di un certo numero minimo di soci portati sempre più a cambiare residenza e così, l’attività del sindacato va ad affievolirsi e quindi, a scomparire. Ciò fino al 1978, quando viene ridato impulso alla vita associativa di categoria con la costituzione e sede a Villa Santa Maria dell’A.R.C.A.- Ass. Regionale Cuochi d’Abruzzo – con giurisdizione su tutte e quattro le provincie ed aggregazione all’organismo nazionale ufficiale della F.I.C. – Federazione Italiana Cuochi – di Milano. Presidente viene eletto Antonio Stanziani, segretario Giuseppe Falconio, cassiere Nicolangelo Lemme e consiglieri Franco Zengaro, Angelo Marchitelli, Domenico Pace Stanziani, Alessandro Stanziani, Roberto Merolli, Franco Cocco, Quinto Terreri, Antonio Marzoli e Antonio Zinni. Dopo due anni l’A.R.C.A. rinnova il suo direttivo e a Presidente assurge Domenico Pace Stanziani, a segretario Camillo Di Cicco a cui seguirà dopo pochi mesi Claudio Pellegrini. Nel breve volgere di un anno, il sodalizio villese assume un nuovo volto: viene riconfermato Presidente Domenico Pace Stanziani, assume la carica di vice Gianni Finamore, segretario-tesoriere rimane Claudio Pellegrini, mentre sono eletti consiglieri Pasquale Cignelli, Giovanni Di Lello, i fratelli Antonio ed Enzo De Sanctis, Nicolangelo Lemme, Domenico Pasquini, Antonio Stanziani, Mauro Paolini e Nicola Tantimonaco.
Nel 1984, alla scadenza naturale dei tre anni, diventa Presidente Giovanni Di Lello, vice Antonio De Sanctis, segretario-cassiere rimane Claudio Pellegrini e consiglieri diventano Domenico Pace Stanziani, Alessandro Stanziani, Giovanni Spaventa e Vincenzo De Sanctis. Questa formazione, però, dura in carica poco tempo perché, già l’anno dopo, diventa nuovo Presidente Giovanni Spaventa, Vice-Presidente Antonio De Sanctis, segretario rimane Claudio Pellegrini, cassiere Giovanni Iezzi, consiglieri Giovanni Di Lello, Nicolangelo Lemme, Davide Pellegrini, Nicola Di Cicco, Edmondo Castracane, Domenico Di Nucci e Vincenzo De Sanctis. Negli anni a venire, cambiano di volta in volta i nomi di alcuni responsabili: nel febbraio del 1988 diventa segretario Tobia Ciarulli, nel 1989 per un allargamento dei consiglieri entrano Nicola D’Alonzo, Ermanno Di Paolo, Franco Di Genni, Roberto Cirone e Giuseppe Falconio ed è nello stesso periodo che il sodalizio assume la nuova e attuale sigla di ACVS – Associazione Cuochi della Valle del Sangro con giurisdizione territoriale più ristretta.
Nel 1990 ritorna alla carica di Presidente Antonio Stanziani (dopo poco lascerà per assumere quella di responsabile dell’U.R.C.A. –Unione Regionale Cuochi d’Abruzzo), suo vice diventa Nicolangelo Lemme poi Presidente, segretario Tobia Ciarulli, cassiere Roberto Cirone, consiglieri Sergio Di Giulio, Amore Pellegrini, Carlo Lusi, Giovanni Spaventa, Giuseppe Falconio, Nicola Donatelli, Vincenzo De Laurentiis, Claudio Pellegrini, Franco Di Genni ed Ermanno Di Paolo.
Il resto è storia recente!
a cura di Nicola Tantimonaco